Orari Messe
ZONA PASTORALE Molinella
(da sabato 30 settembre 2023)
FESTIVO
Sabato
ore 18,00: S. MessaSan Matteo
Domenica
ore 10: S. MessaMolinella
San Matteo ore 19: S. MessaMolinellaSan Francesco
Domenica Frazioni
-1° domenica meseore 9: S. Messa Marmorta
ore 11: S. Messa Selva Malvezzi -le altre domeniche
ore 9: S. Messa San Pietro
ore 11: S. Messa San Martino
FERIALE
Lunedì ore 18,30
Molinella
San Matteo
Martedì ore 8,30
Molinella
San Matteo
Mercoledì ore 8,30
San Martino
Mercoledi ore 18,30
Vespro San Pietro
ore 19 Messa San Pietro
Giovedì ore 8,30
Molinella
San Matteo
Venerdì ore 18,30
Molinella
San Matteo
Sabato ore 8,30
Molinella
San Matteo
CONFESSIONI
Sabato a Molinella dalle 9,00 alle 12,00
Epifania 2022
Nel giorno dell’Epifania del Signore,
culmine delle liturgie natalizie, è consuetudine antichissima annunciare con il canto la data del giorno di Pasqua e delle altre feste le cui date scaturiscono da essa.
Tale uso, trae le sue radici nel mondo pagano, dove sono abituali le cosiddette litterae festalis. Il solenne annuncio del giorno di Pasqua è motivato dalla difficoltà nel mondo antico di conoscere con esattezza il giorno dell’equinozio di primavera e così fissare il giorno di Pasqua per la sua celebrazione. Oggi attraverso le conoscenze astronomiche moderne sappiamo con esattezza calcolare la data e il tempo degli equinozi e dei solstizi. Da un punto di vista astronomico l’equinozio è un punto geometrico che si verifica quando il piano equatoriale (che descrive il moto di rotazione della terra sul suo asse) si interseca con il piano dell’eclittica (che descrive il movimento di rivoluzione della terra attorno al sole). Nel punto dell'equinozio l’asse di rotazione terrestre è perfettamente perpendicolare ai raggi del sole e questo produce la medesima lunghezza temporale del giorno e della notte (aequa nox). Oggi per convenzione fissiamo l’equinozio di primavera il 21 marzo, ma in realtà dal punto di vista astronomico potrebbe verificarsi a cavallo di questa data.
Nei primi secoli di vita della Chiesa però non era così facile stabilire la data di Pasqua. Ben prima del Concilio di Nicea (IV secolo) è usanza del Patriarca di Alessandria d’Egitto inviare alle chiese africane suffraganee le lettere festali. Alessandria infatti aveva all’epoca i più avanzati studiosi astronomici e poteva contare su una biblioteca cittadina, tra le più floride del mondo antico. Secondo le testimonianze di Eusebio di Cesarea e di Cirillo di Alessandria, fu il Concilio di Nicea a stabilire che fosse il patriarca della metropoli egiziana ad assolvere questo incarico. Certamente la collezione più nota di queste epistole è quella di Sant’Atanasio. Già il monaco Cassiano (V secolo), a proposito della consuetudine di annunciare la data della Pasqua nel giorno dell’Epifania, così testimonia: Nella provincia d’Egitto si osserva questo costume di antica tradizione; (non appena) compiuto il giorno dell’Epifania – che i sacerdoti di quella provincia definiscono come quello sia del battesimo del Signore, sia della sua nascita secondo la carne, e per questo celebrano la solennità di ambedue i misteri non in due volte, come nelle provincie occidentali, ma in una sola festa (celebrata) in quel giorno – le lettere del pontefice di Alessandria sono indirizzate a tutte le Chiese d’Egitto, nelle quali sono fissati sia l’inizio della Quaresima, sia il giorno di Pasqua, non solamente in tutte le città, ma anche in tutti i monasteri.
Nel V secolo, in alcune Chiese dell’Africa e della Spagna, l’annuncio viene fatto alla Messa del giorno di Natale («post revelatum in corpore nascentis Domini nostri Iesu Christi mysterium» recita un testo ispanico della proclamatio). In altre Chiese d’Occidente, come Roma, Aquileia e Milano, si annunciava il giorno della Pasqua nella solennità dell’Epifania.
La data della Pasqua è introdotta dal riferimento all’esultanza, appena vissuta, del Natale. Quindi si dà l’annuncio del caput ieiunii, ovvero dell’inizio del tempo penitenziale. Il testo colloca l’annuncio delle date salienti dell’anno liturgico nel contesto del mistero di salvezza che si è rivelato in Cristo e che la Chiesa celebra «nei ritmi e nelle vicende del tempo» fino al ritorno glorioso del Signore.
ANNUNCIO DEL GIORNO DI PASQUA
Fratelli carissimi,
la gloria del Signore si è manifestata
e sempre si manifesterà in mezzo a noi
fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo
ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l'anno liturgico
è il Triduo del Signore
crocifisso, sepolto e risorto,
che culminerà nella DOMENICA DI PASQUA, il 17 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana,
la Santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale
Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
le CENERI, inizio della Quaresima, il 2 marzo; l'ASCENSIONE del Signore, il 29 maggio;
la PENTECOSTE, il 5 giugno;
la PRIMA DOMENICA DI AVVENTO, il 27 novembre . Anche nelle feste della santa Madre di Dio,
degli apostoli, dei santi
e nella Commemorazione dei fedeli defunti,
la Chiesa pellegrina sulla terra
proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo, che era, che è e che viene,
Signore del tempo e della storia,
lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.
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